Giustizia in Corto: Dialogo con Matteo Notaro 1/3

Giustizia in Corto: Dialogo con Matteo Notaro 1/3
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Giustizia in Corto: Dialogo con Matteo Notaro 1/3

May 05 2025 | 00:09:56

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Episode May 05, 2025 00:09:56

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Show Notes

9 maggio 2025, ore 15 - Aula Magna dell’Albergo dei Poveri

Proiezione dei cortometraggi "Operazione finale" e "Filomena la prima donna" di Matteo Notaro.
Due storie di donne e uomini di Giustizia che hanno sfidato il Regime. 

 

Voci di: Paolo Piccardo, Annamaria Donini, Matteo Notaro

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Benvenuti su Niger Radio per un appuntamento speciale legato al cinema. Anna Maria Donini, docente del Dipartimento di giurisprudenza dell'Università di Genova, mi accompagna per accogliere in questa ipotetica corte virtuale fatta di suoni soltanto un regista che però in qualche modo ha anche a che fare con la legge. Quindi di che colpe si è macchiato il nostro regista, il nostro imputato? [00:00:30] Speaker B: Matteo Notaro, diamo a lui la parola perché racconti la sua presenza qui a Onigiradio e noi lo abbiamo invitato per queste piccole, brevi interviste per presentare l'evento di proiezione dei suoi due cortometraggi, Filomena la prima donna e Operazione Finale. Chi è Matteo? Come mai è arrivato a produrre questi due piccoli corti, cortometraggio in senso stretto, se così posso dire. Dai, parlaci un po' del tuo percorso per arrivare a questi film. [00:01:11] Speaker C: Innanzitutto buongiorno a tutti e grazie per questo invito prestigioso. Sono molto felice di fare questa intervista e di portare questi corti sopra il Lazio. In Italia abbiamo iniziato a fare una serie di presentazioni nel centro d'Italia e adesso ci spostiamo dai nostri cugini genuani. Sono molto felice di partecipare. Abbiamo realizzato questi due corti in ambito giuridico. Come siamo arrivati qua? Diciamo brevemente, insomma, io sono un aspirante regista perché chiaramente dire che affermarsi tale è un parolone, ci vorrebbe tutta una vita per arrivare ad avere questi titoli super affermati come artisti e perciò mi definisco un aspirante regista e mi piace essere tale. Sempre è stata una mia passione, vengo dal mondo della fotografia, per cui sentivo ancora di più il bisogno di raccontare le mie storie, non solo attraverso un'immagine fissa, ma con immagini in movimento, dinamiche, e quindi per aspiranti registi il cortometraggio è una via, pressoché insieme al documentario, tra virgolette unica, perché nel senso È un modo accessibile per raccontare le proprie storie o storie per esempio facendo sceneggiati come abbiamo fatto noi, quindi riprendendo storie avvenute e mettendole in scena. Quindi è complicato insomma fare cortometraggio, insomma è proprio un accenno a quello che è in realtà il mondo del cinema e tutta la macchina del cinema e di quello che ci insegna. È una cosa bella che ci insegna soprattutto che non si fa niente da solo, insomma. tutti quanti lavorano, tutti i reparti, c'è una grandissima sinergia e quindi si arriva a creare un prodotto finale. Detto questo, ci siamo cimentati in questo mondo della giustizia per una commissione, in realtà, nel senso che c'era il presidente della Fondazione dell'Avvocatura Napoletana, che mi conosceva, aveva visto altri miei precedenti lavori come regista e autore, quindi sceneggiatore, e mi ha proposto questa sfida. La prima di raccontare quindi la storia dell'iscrizione della prima donna all'albo degli Avvocati di Napoli nel 1921, e l'altra invece di raccontare Un'altra storia avvenuta subito dopo il contemporaneo e le leggi razziali, quindi della radiazione dall'albo degli Avvocati Napoli di colleghi ebrei. In realtà c'è tutto uno stratagemma dietro, per cui c'è stato un ritardo invece voluto dai Avvocati dell'Ordine per salvaguardare momentaneamente i loro colleghi ebrei, perché poi chiaramente tra Avvocati che si sono cancellati per propria volontà dall'albo e altri che poi sono stati cancellati, alla fine solo 8 colleghi furono radiati dall'albo, però ci fu questa questo stratagemma che prese un bel po' di tempo in realtà, perché noi tutte queste notizie sia per il primo corto sia per il secondo corto le abbiamo prese da degli albi storici che sono conservati all'interno dell'archivio della Fondazione Avvocatura Napoletana. [00:04:55] Speaker A: Quindi c'è molta ricerca dietro per poter fare un prodotto di qualità. [00:05:00] Speaker C: Sì sì sì, assolutamente, anche perché io personalmente mi sono formato all'Accademia di Belle Arti di Napoli e sono laureato in cinematografia. Ma come ho iniziato l'accademia, ho iniziato la mia gavetta con un grandissimo autore e regista che si chiama Massimo Andrei e come sempre mi ha detto e continua a dirmi, insomma continuiamo il nostro rapporto di amicizia e lavorativo, la verità storica è fondamentale ma si deve mantenere un equilibrio tra verità e rappresentazione e quindi la ricerca è fondamentale. perché ogni inquadratura, ogni scelta narrativa deve rispettare quella che è la profondità dei temi, in quanto la cinepresa non è solo uno strumento, diciamo che è come se fosse una lente che amplifica l'umanità e al coltempo è una finestra attraverso la quale lo spettatore si affaccia, osserva, giudica e partecipa, ma ci deve essere un equilibrio quindi sempre tra la verità e la rappresentazione. Diciamo che per entrambi i cortometraggi un momento cruciale è stato trovare quella giusta connessione emotiva che c'è tra i personaggi, quindi tra i nostri protagonisti, e le storie invece che desideravo raccontare. Faccio presente che entrambe le due sceneggiature sono state scritte a quattro mani, quindi con me e Fabio Ferrari, che è un avvocato anche lui. Ci siamo molto divertiti nell'intraprendere questa strada, anche perché poi c'è stata una scelta, molto voluta da me, che ho fatto interpretare a veri avvocati il ruolo dei loro avi, proprio per dargli un imprinting più reale di questa cosa. Non nascondo che c'erano anche problemi di budget. [00:07:06] Speaker A: Posso dirti che tu hai fatto una scelta originale ma che qualcun altro ha fatto in ambiti completamente diversi in Full Metal Jacket dove il sergente istruttore era un vero sergente istruttore in pensione ed è per quello che è molto credibile nel momento in cui interpreta il suo ruolo. Ma lo vuoi sentire, Anna Maria, dal punto di vista... È vero che i processi funzionano molto bene sullo schermo, si sa. Ci sono film fatti solo su quello. Come vedi questa operazione di Matteo? [00:07:43] Speaker B: Allora, la tematica sottostante ai due corti è una tematica per me molto affascinante, molto bella, perché in fondo è il diritto al lavoro. Ora, né nel 21, né nel 38 il diritto al lavoro era ancora stato affermato dalla nostra carta costituzionale, però sullo sfondo c'è la possibilità per questi avvocati di lavorare per l'avvocata, la prima iscritta all'ordine, e poi per gli avvocati ebrei di poter continuare a lavorare nonostante l'ordine di cancellazione dall'albo e quindi c'è un'istanza forte rispetto a dei diritti, dei valori fondamentali di queste persone coinvolte, molto affascinante e devo dire è tutto incredibilmente verosimile e credibile e ha anche una bella funzione, per questo abbiamo pensato di proiettarlo all'università, farlo vedere agli studenti, una bella funzione in qualche modo di guida, ora non voglio dire educativa perché poi se no parliamo di cinema educativo, il cinema non deve educare, deve essere intrattenimento per carità, però una guida per avvicinare gli studenti all'importanza di appunto del lavoro e del diritto al lavoro che in quei contesti non era per nulla scontato. Poi potete immaginare per ragioni partigiane di genere Filomena la prima donna mi ha appassionato particolarmente anche perché è molto attrice bellissima, molto espressiva, con questo contegno e determinatezza e insomma spero che possa, possa arrivare anche alle giovani studentesse. Però volevo sapere io da Matteo se ci avevi pensato al fatto che ci fosse il butto. Ma sai cosa? [00:09:27] Speaker A: Glielo faremo dire nel prossimo episodio. [00:09:29] Speaker B: Nella prossima puntata. [00:09:32] Speaker A: E quindi ricordiamo, salutiamo Matteo per ora, lo ritroveremo nella prossima puntata. Ricordiamo l'appuntamento per vedere questi cortimetraggi di Matteo Notaro. Possono venire tutti dove? [00:09:46] Speaker B: Il 9 maggio alle ore 15 in Aulamagna dell'Albergo dei Poveri. Vi aspettiamo. [00:09:52] Speaker A: Quindi Università di Genova. [00:09:54] Speaker B: Certo.

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