Con Italo Vallebella: empatia e sintesi nel giornalismo radiofonico

Con Italo Vallebella: empatia e sintesi nel giornalismo radiofonico
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Con Italo Vallebella: empatia e sintesi nel giornalismo radiofonico

May 20 2025 | 00:04:04

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Episode May 20, 2025 00:04:04

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Show Notes

In questa intervista esclusiva, UniGe Radio incontra Italo Vallebella, direttore di Radio Babboleo, per un dialogo sincero e stimolante sul ruolo del giornalista radiofonico oggi. Dalla capacità di entrare in empatia con l’ascoltatore alla sfida quotidiana di sintetizzare l’informazione senza perderne l’essenza, scopriamo cosa significa davvero raccontare il mondo attraverso la voce e le onde radio. Un’occasione unica per esplorare il dietro le quinte della radio, tra professionalità, passione e responsabilità comunicativa.

Intervista di: Agnese Maugeri

Montaggio di: Riccardo Novaro

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Siamo qui con il direttore di Radio Baboleo, Italo Vallebella. Quali competenze ritiene oggi indispensabili per un giornalista radiofonico, soprattutto rispetto a chi opera nella carta stampata o nei media digitali? [00:00:14] Speaker B: La base è la stessa per tutti, la voglia di mettersi alla prova, la curiosità, la voglia di fare questo mestiere che può essere molto affascinante, a volte può anche non essere così facilissimo. La prima cosa è sentire questa missione dentro, altrimenti è un po' difficile fare questo mestiere qua. Per quello che riguarda le competenze radiofoniche, è chiaro che il linguaggio della radio è un linguaggio di sottrazione, quindi la capacità di sapere individuare l'essenza della notizia, la capacità di raccontarla in poco tempo, la base di partenza è quella. Poi ci sono tante cose che si possono acquisire, che si acquisiscono e che poi fanno magari dell'intervento radiofonico, un intervento performante particolarmente gradevole o comunque di compagnia nei confronti dell'ascoltatore. [00:00:58] Speaker A: Ha parlato dell'importanza di trovare un equilibrio tra empatia e autorevolezza. Ci può spiegare un po' meglio questo concetto? [00:01:05] Speaker B: Allora, uso lo stesso esempio causato. Il giornalista o comunque il conduttore radiofonico oggi non è più su un piedistallo come accadeva tanti anni fa. Per fortuna parla anche in un modo diverso. Una volta alla radio parlavano come alle giostre. Oggi per fortuna si parla un linguaggio molto colloquiale, un linguaggio che si usa comunemente. È un linguaggio diverso da quello scritto e soprattutto è una persona che, visto che molto ascolta la radio è in macchina, che si siede di fianco a chi sta guidando e racconta in maniera autorevole, perché conosce la notizia, una determinata notizia, un fatto, un appuntamento, una curiosità della Liguria. Sei sullo stesso piano del tuo ascoltatore, ma allo stesso tempo sei autorevole, perché sai un qualcosa che lui potrebbe anche non sapere. [00:01:48] Speaker A: Prima ci ha detto che la formula è per sottrazione. Come si fa a dare una notizia completa in poco tempo? [00:01:56] Speaker B: In pochissimo tempo tra l'altro, perché a volte il tempo è davvero tiranno. Dipende, ci sono notizie molto facili e notizie molto più difficili. In genere le notizie di cronaca che hanno a che fare con i processi sono un po' più complicati. Bisogna partire da una base che si spera che ci possa essere di conoscenza l'ascoltatore, ma in generale non si dovrebbe fare così. Quindi in poco tempo riuscire a rimettere insieme tutti quelli che sono gli elementi essenziali di una notizia, a volte tralasciando dei particolari che ci possono sembrare anche così fondamentali. vale la regola che vale per il giornalismo scritto cioè il giornalismo scritto prevede che si rilegga l'articolo per essere sicuro che non ci siano errori eccetera più si rilegge la notizia più ci si rende conto che puoi togliere sempre qualcosa dalle cose più banali alle cose che invece Alla fine, se per questioni di tempo tu sei costretto a togliere qualcosa, lo devi fare e alla fine racconti comunque l'essenza della notizia. Poi la radio ha la possibilità di rimandare ad esempio ad altre piattaforme, banalmente il sito, i social, dove la notizia può essere invece raccontata in maniera più completa. Quindi la radio comunque è in grado di raccontare sempre tutto. [00:03:01] Speaker A: Ha qualche consiglio per noi o in generale per chi si vuole avvicinare a questo mondo? [00:03:05] Speaker B: Intanto dovrei capire un po' il progetto che avete. Prevede musica anche? [00:03:09] Speaker C: Sì. [00:03:09] Speaker B: Prevede musica. Beh, parlando proprio ad alta voce, ragionando ad alta voce, sarebbe che forse ci avete già pensato a raccontare la vita dell'Ateneo, quindi le curiosità ospitare i professori, raccontare magari anche qualche curiosità dei professori, tipo il professor Raffini, che cosa mangia a colazione al mattino, cose che possano essere empatiche, avvicinare anche il mondo dei professori, dei docenti, che ovviamente sono su un piedistallo, sono al di sopra degli altri, però avvicinarli anche a chi sta ascoltando in quel momento, umanizzarli un po', e raccontando anche banalmente la vita, se penso allo sport penso al CUS, quindi le attività del CUS, seguire che cosa sta facendo una determinata squadra, intervistare l'allenatore, il capitano, credo che il mondo dell'università possa dare parecchi spunti, ecco, quindi avete anche materiale su cui lavorare. [00:04:02] Speaker D: Grazie. [00:04:03] Speaker B: Grazie a voi.

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